Climate Witness: Giuseppe Miranti, Italy
Posted on diciembre, 18 2005
Giuseppe Miranti, a 26-year old beekeeper from Italy, said that because of warmer temperatures, flowers are blooming at unusual times, which makes the bees change their behaviour and reduce their activity. Stronger attacks from parasites also undermine the production of honey.
La nostra azienda produce principalmente miele. E' un'attività che abbiamo intrapreso nel 1998. A questa attività poi ne abbiamo aggiunte delle altre con l'acquisizione di nuovi terreni: coltivazioni orticole, allevamento allo stato brado di suini e polli.Allo stesso tempo, tecnicamente, è difficile intervenire per la salvaguardia di malattie parassitarie dell'ape proprio perché, a causa dell'aumento delle temperature, è cambiato il ciclo di sviluppo dei parassiti.
Per millenni l'ape e l'apicoltura sono state l'esempio massimo di adattamento ai fattori climatici, al mondo che cambia, dai paesaggi agrari alle coltivazioni. Dalle api spero di trovare un suggerimento per adeguare la mia azienda al cambiamento delle stagioni e del clima.
Ma vi sono anche altri segnali: trovare una pianta di olivo come questa nella Pianura Padana o comunque su questa prima fascia collinare è una testimonianza che qualcosa nell'ambiente è cambiato. L'olivo è tipico di climi più caldi e temperati, ma le stagioni sono sempre più calde e questa pianta trova habitat adatti anche a Nord.
Sicuramente i fattori climatici hanno determinato qualche cambiamento all'interno del ciclo dell'azienda. Questo è un campo che abbiamo seminato a frumento tenero: ci troviamo agli inizi del mese di novembre e la temperatura esterna è di 17 gradi.
Una volta il mese di agosto si utilizzava per arare il terreno, settembre per prepararlo e ottobre per provvedere alla semina del frumento. Ma le alte temperature di questo periodo hanno permesso un accrescimento elevato del seme del frumento e ci troviamo in una situazione di inizio sviluppo della pianta, con la conseguenza che alle prime gelate la pianta sarà più soggetta a deterioramento e stress.
Non possiamo più far fede sulle nostre tradizioni, le nostre stagioni agricole, e da queste esperienze tendiamo a seminare sempre in periodi più tardivi. L'anno scorso abbiamo provato con il farro e abbiamo seminato nel mese di dicembre.
Piotr Medzycki - Ricercatore dell'Istituto Nazionale di Apicoltura
Numerose sono le minacce al mondo delle api che possono influire negativamente sulla produzione apistica. Una di queste può essere l'agricoltura e, in particolare l'uso improprio o l'abuso dei pesticidi, ai quali le api sono particolarmente sensibili. L'altra, forse la più importante, ha a che vedere con le malattie e con i parassiti delle api. Una delle avversità più difficilmente controllabili è l'avarroasi, la parassitizzazione della colonia delle api da parte di un acaro, il varroa destructor.
I cambiamenti climatici potrebbero influenzare negativamente la possibilità di combattere questo parassita con successo. Una volta quando gli inverni erano abbastanza freddi e lunghi negli alveari avveniva sempre il blocco della covata. Adesso, invece, anche in inverno, aprendo l'alveare possiamo trovare una zona della colonia con la covata in allevamento.
Questo crea seri danni perché gli acari introdottisi nelle celle della covata sono difficilmente raggiungibili dai prodotti meno tossici. A questo punto si è spesso costretti a ricorre a prodotti di sintesi dannosi all'uomo, con alto rischio di avere residui pericolosi nel miele".
Biografia
Nato a Piacenza nel 1979, Giuseppe Miranti si è diplomato all'età di 20 anni all'Istituto Tecnico Agrario. Dopo aver intrapreso la carriera militare, decise di cambiare vita e di dedicarsi all'agricoltura, la sua grande passione. Dopo aver collaborato per alcuni anni con aziende agricole e agro-industriali ha fondato l'Azienda Agricola Miranti. L'azienda produce frutta, verdura, cereali biologici e possiede mandrie nell'Italia del Nord. Giuseppe, inoltre è un apicoltore. Quando ha fondato la sua azienda Giuseppe ha iniziato a collaborare con la Coldiretti, la principale associazione di agricoltori in Italia. Nel 2001 è entrato nel Comitato esecutivo della Coldiretti.
Situazione
L'Italia sa cosa significa soffrire per i cambiamenti climatici. Nel 2003 a causa delle ondate di calore il costo in vite umane fu il più alto di tutta Europa, con ben 20.000 vittime. Non solo, ci furono circa 2.000 incendi durante l'estate e i costi relativi ai danni arrecati dalla siccità furono stimati in circa 5 miliardi di euro. Nel 2005 il paese è stato colpito da altre ondate di calore, e da gravi siccità. Le temperature hanno toccato oltre 40° C in diverse parti del paese, e il Governo ha lanciato l'allarme per la salute di circa 1 milione di persone. L'Italia è diventata più secca, in generale, con il numero dei giorni di pioggia diminuito di circa il 14% rispetto il 1996. Inoltre, la diminuzione del numero dei giorni di pioggia è stata accompagnata da un incremento di intensità delle precipitazioni, con temporali più frequenti e intensi.
Si prevede che l'Italia sarà uno degli stati in Europa più interessati dal futuro riscaldamento globale. L'intera area mediterranea si sta riscaldando rapidamente: uno studio recente ha rilevato che le temperature del mare che circonda l'Italia si sono innalzate di circa 4° C tra il 1985 e il 2003. Si ritiene che il livello del mare si innalzerà tra i 20 e i 30 cm entro il 2100 minacciando circa 4.500 chilometri quadrati di coste.
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